Storie

Piante vagabonde, ma d’oro…

Quando intralciano  i nostri piani e le nostre mappe ordinate del mondo, le piante diventano erbacce  – R. Mabey

Ma le piante vagabonde, capaci di riempire le cicatrici della terra, hanno impensati poteri culinari e la loro storia profondissima le rende ingredienti eccezionali per ogni tipo di cucina…vegetariana, vegana, gluten free, macrobiotica, onnivora. Ed ecco che il bosco, o un prato, diventano mondo magico, il tappeto su cui posare i nostri passi e abbandonare i pensieri, ma anche un’incredibile dispensa da cui attingere sostanza, non solo per anima e benessere, ma anche per il corpo…papavero, vitalbe, piantaggine, luppolo, tarassaco, romice, mentuccia, crespigno…saranno pure vagabonde queste erbacce, ma per noi possono fare molto!

Da brava regina di orto, bosco e cucina, lo sa bene Anna:

Ieri mi sono divertita a raccogliere le erbe, gironzolando intorno al mulino ho raccolto crespigno, papavero, piantaggine e tarassaco. Un miscuglio di erbe che crescono nei campi in primavera e che, messe insieme, regalano al palato sensazioni davvero piacevoli. L’amaro del tarassaco, il dolce di papavero e piantaggine, l’amarognolo del crespigno, insieme creano un gusto di gradevole freschezza che si sposa perfettamente al retrogusto appena di questo connubio d’erbacce. Dato il mio raccolto non potevo non correre in cucina e preparare per pranzo delle gustose crespelle di crespelle di grano saraceno

Tarassaco

Nel nostro dialetto si chiama anche piscialett…evidente che basta questo nome ad identificarne la proprietà piu’ nota: quella diuretica e depurativa. Le foglie, piuttosto amare, possono essere utilizzate per insalate dal gusto deciso o cotte insieme ad altre erbe di campo. Per altre preparazioni è consigliabile utilizzare i petali del fiore, dal gusto delicato e adatto alla preparazione di insolite frittate. Inevitabile il richiamo al soffione, il fiore dei desideri e dei pensieri da liberare nel vento perchè raggiungano i destinatari, quello cvhe non tutti sanno è che, anticamente, anche il soffione era utilizzato in cucina, il bocciolo, infatti, se raccolto prima della fioritura, era “il cappero del nostro entroterra” dove veniva messo sotto sale e consumato nei mesi invernali.

Schizzo di colore in un campo di grano, il papavero, patatine ha molti significati, non ultimo quello esoterico, e ha numerose proprietà terapeutiche; come terapeutico è il ricordo dei giochi che se ne possono ricavare durante una passeggiata nei prati primaverili…indovinelli, bamboline e addirittura tatuaggi…l’interno del fiore, infatti, premuto contro la pelle, lascia impressa una stellina nera capace di divertire tutti i bambini e anche gli adulti!

La piantaggine, detta anche orecchio di topo per la forma delle foglie, grazie al suo sapore piuttosto dolce è molto versatile in cucina, dove è preferibile usare le foglie raccolte durante la prima fioritura, esse, infatti, risultano piu’ tenere e gradevoli. Ottima è la zuppa di piantaggine!

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